“Da Incalmi, tutto diventa uno.” È il primo punto del nostro manifesto, e descrive il processo sperimentale che ci porta alla combinazione di materiali diversi. La caratteristica primaria dei nostri oggetti è infatti quella di essere multimateriale. Usiamo vetro, metalli, marmo, legno, rattan, pelle – i materiali della tradizione artigianale italiana, che rileggiamo alla luce di un’estetica contemporanea. In questa serie di articoli, li esploriamo uno a uno. Dopo i metalli, ecco il marmo.
Perché il marmo?
Il marmo altro non è che una roccia calcarea, il cui colore e aspetto dipendono dalla presenza di elementi come quarzo, grafite, ferro e altri ossidi. Esistono marmi monocromi o policromi, che in base alla distribuzione del colore si definiscono venati, listati, screziati, fioriti o dendritici. Il marmo è un materiale dalla durabilità eccezionale, come dimostrano monumenti e opere d’arte ancora perfetti a qualche secolo, o millennio, di distanza dalla loro creazione. Nonostante la sua robustezza, è un materiale poroso, e dunque lavorabile. Se levigato, diventa molto luminoso, perché la sua superficie riflette la luce.