Perché i metalli?

I metalli sono materiali solidi, duttili e malleabili. L’uso dei metalli per la produzione di oggetti ha segnato la civiltà umana, al punto che alcune fasi della storia prendono il nome dai metalli (si pensi all’età del rame, del ferro e del bronzo). A cambiare il corso della civiltà, più che la presenza dei metalli in sé, fu la scoperta della lavorazione dei metalli e in particolare la fusione, in grado di trasformare un materiale solido in un liquido da modellare a piacimento. Non solo: fondendo metalli diversi si creano delle leghe, cioè dei materiali dalle caratteristiche diverse dalle materie prime pure, come l’ottone (lega di rame e zinco).

Incalmi e i metalli

Una delle caratteristiche principali dei metalli è l’ottima conducibilità elettrica; per questo venivano e vengono usati negli apparecchi di illuminazione. Ed è proprio dai lampadari in vetro artistico di Murano che nasce il nostro interesse per questi materiali. Se infatti in passato gli elementi in metallo venivano nascosti, sulla spinta di una nuova estetica minimalista hanno iniziato a essere valorizzati, fino a caratterizzare il design stesso di lampade e lampadari.

Nel tempo il nostro interesse per i metalli si è ampliato, focalizzandosi in particolare su ottone e rame, che oggi è il nostro materiale di punta. È stato dedicandoci alla ricerca di diverse finiture e alle tecniche per realizzarle che abbiamo iniziato a interessarci alla tecnica dello smalto su rame.

Il nostro approccio alla lavorazione dei metalli

Come per ogni altro materiale, il nostro approccio alle tecniche
di lavorazione si caratterizza per l’elemento di sfida. A partire da
una ricerca sull’esistente, e sempre in collaborazione con la rete
di laboratori nostri partner, amiamo mettere alla prova il materiale sottoponendolo a temperature estreme, o lavorandolo con macchinari e strumenti che abitualmente si usano in altri campi.

Sono nati così la lampada Nemesi, ispirata da una tecnica di stampaggio; i vasi Novae, dopo un test sulla possibilità di galvanizzare il metallo già sottoposto a smaltatura; il pomello della scatola Kary, per la cui texture abbiamo creato uno scalpello ad hoc.

Metalli made in Incalmi: l’esempio della madia Brioni
‍
Esemplare del nostro approccio al metallo è la madia Brioni, ispirata alle opere dell’architetto Carlo Scarpa. Il basamento in ottone con piedini è formato da dieci elementi combinati a incastro. Dal punto di vista tecnico, la strada più veloce ed economica sarebbe stata la fusione, ma si sarebbe perso il gioco di volumi che richiama gli iconici gradini scarpiani.

Anche l’anello in ottone alloggiato nell’incavo dell’anta è particolare: è infatti un pezzo unico ricavato da una lastra piatta di ottone spessa 3-4 mm. Abitualmente, per risparmiare sul materiale, l’ottone viene saldato. In questo caso invece la lastra è stata usata per questo unico pezzo; per valorizzarlo abbiamo optato per lasciare la finitura al naturale, rispettando la verità della materia prima.