culture
Paul Mathieu, tecnica e libertà
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Paul Mathieu con l'installazione luminosa ORA
Curve organiche e geometrie nette, echi antichi e slanci moderni, immobilità e movimento: a trovare il perfetto equilibrio fra gli opposti è Paul Mathieu, designer francese che oggi si divide tra New York, Aix‑en‑Provence, Udaipur e Murano, e che nei suoi progetti, presenti negli spazi più esclusivi del mondo, fa dialogare arte scultorea e funzionalità.
Paul Mathieu
Nato in Francia, Paul Mathieu si è formato in arte e design tra Parigi e Londra, prima di avviare la sua carriera negli Stati Uniti. Oggi, diviso tra l’India, l’Italia, la Francia e gli Stati Uniti, riconosce ai luoghi un ruolo fondamentale per la sua ricerca. Alla Francia per il ricco patrimonio di storia, cultura e sensibilità per le sfumature. All’Inghilterra per l’accesso al mondo dovuto alla sua lingua universale e per il senso di libertà. All’Italia per il solido savoir‑faire artigiano, che gli offre la possibilità di esprimersi ed espandere i confini della sua creatività. Elementi e pratiche peculiari di ogni posto permeano la sua produzione. «Tutte queste influenze», ha raccontato alla rivista indipendente Cultured in un’intervista del 2016, «si riconoscono nei miei progetti e mi permettono di creare prodotti unici ed eccezionali. […] Questo senso di libertà è una sfida sia per me sia per gli artigiani».
Dettaglio del lampadario Beam, ph Studio Pointer
Se l’esperienza degli artigiani è una bussola che guida l’esplorazione tecnica, la natura rimane per Paul Mathieu un’inesauribile fonte di ispirazione: non sorprende che tra gli oggetti che gli sono più cari ci sia un’edizione settecentesca delle Georgiche di Virgilio. «La libertà e il movimento di una natura viva diventano immobili in un istante, proprio quando li catturiamo attraverso i nostri sensi, guidati dal nostro cuore. Io lo chiamo “Still motion”», racconta Mathieu. La collezione di lampade Aile, per esempio, è ispirata alle ali degli uccelli in volo. L’acqua suggerisce invece le trasparenze e i riflessi che si riconoscono nelle sue soluzioni luminose. È ciò che accade con il lampadario Madeleine, un pezzo unico in vetro di Murano progettato per l’Eglise de la Madeleine di Aix-en-Provence.
Lampadario Madeleine, ph Studio Pointer
Lampadario Madeleine, ph Studio Pointer
Lampadario Madeleine, ph Studio Pointer
È in quell’occasione, nel 2003, che Paul Mathieu conosce a Murano Patrizia Mian, futura fondatrice di Incalmi, e nasce l’intera collezione Madeleine, ispirata dal primo capolavoro. Con Incalmi, la cui peculiarità è far incontrare le diverse eccellenze del saper fare italiano, la collaborazione si stringe e si espande ad altri materiali. Nella collezione Luma il vetro di Murano cannettato incontra il bronzo spazzolato fuso in una trama rigorosa. La collezione Aria, la cui sedia è premiata “Best of Year” da Interior Design Magazine, unisce vetro e ottone sagomato a mano; l’applique e il lampadario Beam vetro e metallo brunito. Le lampade da terra Chateaux combinano vetro, legno e pelle. Paul Mathieu è libero di seguire il flusso della sua matita, sicuro che Incalmi troverà la soluzione migliore per realizzare le sue idee. «Ho affrontato tutto il mio lavoro con libertà, libero da teorie, concetti e obiettivi», conclude Mathieu. «Ho sempre in mente il rispetto per il savoir-faire del maestro artigiano».
Applique Aria, ph Studio Pointer
Lampadario Aria, ph Studio Pointer
Lampadario Beam, ph Studio Pointer


Per Mathieu, progettare significa esplorare tecnica e improvvisazione, funzione ed emozione. Luoghi, natura e materiali convergono verso un’unica direzione, un nord creativo dove la libertà di scegliere diventa sinonimo di lusso, e l’artigianalità imprime a ogni oggetto un’intensità unica.  
Lampadario Aria, ph Studio Pointer