culture
Lusso e lifestyle. Una conversazione con Monique Zappalà
condividi
Share icone
Monique Zappalà è creative e art director di Bentley Home e Bugatti Home, brand di design nati dalla collaborazione tra i rispettivi marchi automobilistici e il gruppo italiano Luxury Living Group. Nel suo lavoro, la sfida è portare l’estetica e l’artigianalità distintive di Bentley e Bugatti nel mondo dell’interior design ricreando, con un’atmosfera, la stessa sensazione che si prova guidando queste auto di lusso.
Monique Zappalà
Bentley e Bugatti nascono come marchi di automobili e diventano brand di lifestyle. Come si fa a tradurre i valori di un marchio nel passaggio da un ambito all’altro?

Si parte dalla storia, dalle radici e dal DNA del brand. Io sono molto fortunata, perché sia Bentley che Bugatti hanno due bellissime storie da raccontare. Bentley è legata all’eleganza inglese e a una grande cura per i materiali, non a caso è l’auto della famiglia reale, mentre Bugatti è stata fondata da una famiglia di artisti, scultori e designer, ipercreativi. È da qui, da queste suggestioni, che si parte per creare un lifestyle coerente.

Quali valori definiscono dunque Bentley e Bugatti nel mondo del design d’interni, e in che modo restano fedeli alla loro origine?

Bentley Motors, a livello automobilistico, è apprezzata da tutti, anche dai suoi competitor, per il lusso e l’eleganza delle sue auto. Con Bentley Home puntiamo a ricreare quest’atmosfera nella casa, cercando anche gli stessi profumi di legno e pelle. Bugatti invece è al contempo molto artistica e molto hi-tech: le supercar Bugatti sono potenti, ma snelle. In questo caso dunque non andiamo ad arricchire, ma a spogliare, cercando dinamismo, velocità e spunti tecnologici.
Bugatti Home, A Symphony of Craftsmanship
Quanto contano i materiali e che ruolo hanno nel raccontare l’identità del brand?

I materiali contano moltissimo. Per Bentley Home partiamo dai legni, che sono il cuore del progetto. Poi certo, affianchiamo anche altri materiali, curando l’aspetto tattile e sensoriale. Anche per Bugatti Home c’è tanta ricerca, ma i materiali privilegiati sono il carbonio, l’alluminio, il titanio – più leggeri, tecnologici ed essenziali.

I due marchi sono parte di Luxury Living Group. Che rapporto c’è con gli altri brand del gruppo?

Quello che accomuna i brand del gruppo è saper cogliere e proteggere l’identità del marchio. Da parte mia, ho il grande privilegio di lavorare al contempo con un gruppo che mi lascia molto spazio d’espressione e con dei brand che investono molto sulla ricerca, sui fornitori, sull’innovazione. Poi certo, ogni brand ha i suoi segreti.

A proposito di segreti, come si svolge la tua ricerca di fornitori?

Sicuramente nella ricerca dei fornitori privilegio l’autenticità, la capacità di esprimere un lusso autentico. Parlerei però più di partner che di fornitori, perché queste realtà di fatto lavorano insieme a noi.
Bentley Home, Collezione Picnic Hyde
Bentley Home, Collezione Picnic Hyde
Bentley Home, Collezione Picnic Hyde
Quando e come hai conosciuto Incalmi, e a cosa avete lavorato insieme?

Conosco Incalmi da diversi anni, li ho contattati per un progetto speciale di Bentley Home. Volevo unire un racconto storico, veritiero e duraturo nel tempo, a qualcosa di contemporaneo, e la tecnica dello smalto su rame si è rivelata esattamente quello che stavo cercando. Abbiamo sviluppato insieme una collezione di accessori, ma la ricerca non si è conclusa, anzi, ci sono diversi progetti in corso.

Lavori per Luxury Living Group da più di quindici anni: come si è evoluto quest’ambito nel tempo? E quali evoluzioni immagini per il futuro?

L’ho visto evolvere moltissimo. Io sono entrata in Luxury Living occupandomi di Kenzo Casa [la collezione di interior design legata al noto brand di moda, prodotta e distribuita in licenza da Luxury Living Group fino al 2016, N.d.R.]. Esisteva già Fendi Casa, e l’idea di portare la moda nel mondo dell’interior design in qualche modo era più semplice, perché la moda ti permette di avere molte chiavi di lettura. Oggi è necessario costruire un progetto che abbia l’autenticità del lusso: il cliente deve percepire materiali, linguaggi, un racconto che sia veramente di diverso e unico.
Per il futuro, penso che la sfida maggiore sia la sostenibilità. Dovremmo avere come focus quello di rallentare, fare meno e meglio, puntare solo a creare bellissimi prodotti. Negli ultimi anni siamo andati forse un po’ troppo veloci.

C’è un progetto a cui sei particolarmente legata?

Lavorare per Kenzo Casa è stato molto bello: il direttore creativo era lo stilista Antonio Marras, e il suo racconto era sempre molto ricco di spunti. Devo dire però che sono affezionatissima a Bentley Home, per me questo marchio è quasi come un figlio, interpretare il suo mondo è stato e continua a essere molto emozionante, oltre che una sfida.

Bentley è un brand inglese, Bugatti francese, ma le loro collezioni Home sono prodotte da un gruppo italiano. Qual è secondo te il ruolo dell’Italia nella capacità di interpretare e dare forma al lusso internazionale?

L’Italia ha una capacità artigianale unica. Io stessa, quando voglio imparare qualcosa, vado in laboratorio e parlo con gli artigiani, il modo in cui trasformano la materia è unico. E poi in Italia siamo circondati di bellezza.
Bugatti Home


Cosa rende davvero forte un brand di lifestyle nel mondo dell’interior design?

Il design e la capacità di lavorare sul dettaglio, oggi più che mai. E poi l’autenticità, la capacità di raccontare qualcosa di unico, di durare nel tempo.

Hai parlato molto sia di heritage, sia di savoir faire, che sono due temi che tornano spesso nel dibattito contemporaneo. Diresti che sono queste due cose a definire il lusso nel design?

Sì, anche. Per me il lusso è soprattutto qualcosa che rimane. E il design rimane quando è unico, fatto con materiali sofisticati, e capace di raccontare una storia.