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L'incanto di Villa Medici
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Italian Landscape with Umbrella Pines, Hendrik Voogd, 1807
La camera per gli ospiti firmata da Zanellato/Bortotto con Incalmi per Villa Medici, storica sede dellAccademia di Francia a Roma.

Villa Medici è uno splendido palazzo rinascimentale che domina la città di Roma dalla collina del Pincio. Dal 1803 ospita l’Accademia di Francia, un’istituzione nata nel 1666 che ogni anno accoglie artisti, creatori e ricercatori in residenza, oltre a proporre mostre, incontri, concerti e festival.
Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Restituire l’incanto a Villa Medici” è il titolo di un programma di riqualificazione in corso dal 2022, il cui intento è promuovere il design contemporaneo mettendolo in dialogo con il patrimonio storico e l’artigianato italiano. Sotto la guida dell’attuale direttore Sam Stourdzé, il programma è partito dal riallestimento dei saloni di rappresentanza a cura di Kim Jones e Silvia Venturini Fendi, ed è proseguito con le camere storiche firmate da India Mahdavi. La tappa più recente è stata il riallestimento delle camere per gli ospiti: «Abbiamo affidato sei camere di Villa Medici a team di architetti e designer che hanno lavorato in stretta collaborazione con artigiani, in uno spirito di dialogo tra le diverse discipline», spiega Sam Stourdzé. «L’idea era quella di trasformare l'esperienza dei luoghi conferendo loro una nuova unicità grazie a un forte gesto artistico. Villa Medici è un formidabile terreno di sperimentazione».  

Designer e realtà artigianali sono stati selezionati da una giuria di esperti che havisto la partecipazione di Alberto Cavalli di Homo Faber, Domitilla Dardi di Edit Napoli, Hedwige Gronier di Fondation Bettencourt Schueller, Hervé Lemoine di Mobilier National, Christine Macel del Musée des arts décoratifs, India Mahdavi, Isabelle de Ponfilly e Sam Stourdzé dell’Accademia di Francia a Roma. «Trovo lungimirante l’approccio del direttore Stourdzé, e in generale del contesto francese, verso gli artigiani, che sono definiti “les partenaires”, una parola che ne sottolinea l’importanza per il progetto», dice Patrizia Mian di Incalmi.
The Colosseum and Alban Mount, Samuel Palmer, 1843
Tra i progetti selezionati figura Il cielo in una stanza di Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, con Incalmi come realtà artigianale partner. Ispirato a una passeggiata in città, Il cielo in una stanza attinge agli elementi peculiari di Roma – dall’iconico marmo travertino al blu dei cieli romani. «Come sempre nella nostra pratica, ci piace partire dai luoghi. Abbiamo cercato di ricreare attraverso materiali, colori e texture l’atmosfera che si respira passeggiando per Roma», racconta Giorgia Zanellato. L’ampia parete verde, rivestita di tessere in rame smaltate a fuoco, richiama i pini marittimi. Il bagno si ispira alle fontane di Roma, mentre la cucina reinterpreta l’opus incertum e l’opus spicatum delle pavimentazioni romane, e le balaustre i caratteristici mattoni frangisole.
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
«Come Balthus prima di loro, Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto hanno saputo creare all’interno dello spazio armonia e unità», dice Patrizia Mian. «Intervenendo sulle pareti con le tinte del cielo e della natura viene a crearsi un suggestivo senso di continuità tra esterno e interno, mentre tutti i decori, dalle luci agli arredi, si integrano con eleganza». Sam Stourdzé aggiunge: «Il progetto mette in risalto con delicatezza i volumi e la luce della camera grazie a un gioco di geometrie dei materiali e contrasti cromatici. Il travertino, il rame smaltato, l'argilla, il legno e il velluto sono tutti elementi che attirano lo sguardo e invitano ad apprezzare il prezioso lavoro artigianale. L'armonia che ne deriva è sorprendente!»
Il ruolo di Incalmi non è stato solo un contributo produttivo, ma una partecipazione attiva fin dalla pre-selezione del progetto, partito a gennaio 2024 dopo una lunga serie di incontri preliminari e meeting. Come spiega Giorgia Zanellato: «Facciamo molta ricerca sulle tecniche artigianali tradizionali, cercando di riattualizzarle in chiave contemporanea. La materia, e il lavoro sulla materia, per noi sono sempre il punto di partenza, per questo il dialogo con gli artigiani è fondamentale fin dall’inizio: devono esserci mani sapienti e un approccio ricettivo». Dopo l’aggiudicazione, Incalmi ha definito il progetto delle tavelline smaltate per la copertura della parete concava, tenendo in considerazione le costrizioni dettate dal luogo, e prodotto 616 pezzi in rame smaltato nel colore e finitura richiesti da Zanellato/Bortotto, e nei tempi concordati con Villa Medici. «In Incalmi abbiamo trovato un interlocutore attento, vivace e stimolante. Tra noi c’è un dialogo costante, avviato ormai qualche anno fa, e una progettualità che continua a evolvere», conclude Giorgia Zanellato.
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Incalmi ha inoltre definito insieme ai designer i punti luce, quindi progettato e prodotto le lampade Specola custom: cinque applique – due per il letto, una per il bagno, una per la cucina e una per il salone, una lampada da tavolo e una piantana. Infine, ha progettato e realizzato gli appendini e i pomelli per le ante della cucina, realizzato i piani dei tavolini firmati da Moroso, e contribuito a definire a livello progettuale le diverse soluzioni tecniche per scala e balaustra, eseguendo i rilievi necessari.
Lampada Specola
Lampada Specola
Lampada Kelmo Custom
«Sicuramente la progettualità della parete rivestita con tavelline 150x50 mm in rame smaltato a gran fuoco è stata la sfida più complessa», racconta Gianluca Zanella di Incalmi. «La parete è alta quattro metri e mezzo e larga uno, è concava, con scalini in ferro e legno e balaustre ancorate. Inoltre, la parte inferiore è in muratura mentre quella superiore in cartongesso. Tutte difficoltà con cui abbiamo dovuto misurarci, e che abbiamo superato cooperando con le imprese coinvolte seguendo in cantiere le fasi di preparazione della parete e la posa del rivestimento».
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Il cielo in una stanza, Villa Medici, ph Daniele Molajoli
Per Incalmi, aver partecipato al riallestimento di Villa Medici è motivo d’orgoglio, non soltanto per la straordinarietà del luogo, la bravura dei designer, e gli elementi di sfida che rendono ogni progetto unico e stimolante, ma soprattutto per aver restituito l’incanto alla Villa con lo smalto a fuoco su rame, una tecnica quasi dimenticata, ma in passato molto apprezzata anche in Francia, che trova così il suo giusto riconoscimento.

«Restituire l’incanto significa seguire le orme di coloro che, sin dal Rinascimento, hanno reso Villa Medici un luogo unico, crocevia di stili ed epoche diverse», conclude Stourdzé. «Questo progetto incoraggia a guardare con occhi nuovi al patrimonio attraverso interventi contemporanei che reincantano il nostro rapporto con i luoghi». 


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