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La ricerca sul colore


Nei nostri progetti, i colori sono importanti quasi quanto i materiali. Conoscere le tendenze in quest’ambito è dunque fondamentale, perché significa sapere cosa il mercato desidera in quel momento e verso cosa si sta indirizzando.

Quelle dei colori sono definite micro-tendenze, perché sono fenomeni di durata limitata e coinvolgono perlopiù settori tra loro affini, come l’interior design, il design e la moda. Diverse sono le macro-tendenze, che hanno il potere di orientare la società in una certa direzione e impattano in modo trasversale diversi settori. Una macro-tendenza è per esempio la sostenibilità.

Un settore dove è facile riconoscere le micro-tendenze legate al colore è la moda. Basti pensare alla particolare tonalità di verde brillante di Bottega Veneta: introdotta nel 2021 dall’allora direttore creativo Daniel Lee, è diventata il colore simbolo della maison al punto da essere definita Verde Bottega, prima di essere ripresa da molti altri brand. Un esempio più lontano nel tempo è l’iconico greige di Giorgio Armani; uno più recente è il Rosso Ancora, una tonalità di rosso burgundy che nel 2023 ha dominato le sfilate e la comunicazione di Gucci, diventando il colore più desiderato della stagione. Non tutte le tendenze colore, naturalmente, arrivano dalla moda: il fenomeno del Millennial Pink, che ha caratterizzato gli anni 2010, nasce con i film di Sofia Coppola e Wes Anderson, e da lì passa alla moda e al design.


Winter House di Andrés Reisinger e Alba de la Fuente
A prevedere le tendenze sono le società di trend forecasting, dove team di antropologi, sociologi, analisti e designer studiano come si muoveranno le cose in un determinato settore. I designer Luca De Bona e Dario De Meo , con cui abbiamo realizzato i progetti Ossimori e Alchimie nel 2023, sono consulenti per diverse aziende, e spiegano così il loro lavoro: «Consiste in una ricerca continua, basata sull’osservazione della società e delle persone. Creare e cercare le tendenze significa avere una visione a 360° di ciò che accade nel mondo, riuscire a percepire il fil rouge tra cose anche molto lontane tra loro. È un lavoro complesso, non è una scienza, è un lavoro di sensibilità che richiede di comprendere quali sono le attuali macro tendenze – per esempio la tecnologia o la sostenibilità – e trasformarle in brief per sviluppare o scegliere dei colori, materiali, finiture che possano far nascere nelle persone delle emozioni».
Luca De Bona e Dario De Meo | Fotografie di Lavazza
Le società di trend forecasting, tra le quali le più note sono WGSN, Peclers Paris e The Future Laboratory, pubblicano periodicamente dei report dedicati alle micro-tendenze. Per quanto riguarda il colore, il report più conosciuto è tuttavia quello di Pantone, un’azienda americana considerata un’autorità nel campo, che ogni anno a dicembre annuncia quale sarà il colore dell’anno successivo.

Per il 2024, il colore dell’anno Pantone è il Peach Fuzz, una tonalità tra il rosa e l’arancione, che non a caso è quella del nostro progetto Ossimori, presentato già ad aprile 2023. E poiché le tendenze non sono mai slegate dall’attualità, ecco che secondo Leatrice Eiseman, direttrice del Pantone Color Institute, il Peach Fuzz «è pieno di calore ed eleganza moderna» ed esprime «un desiderio innato per la prossimità e le relazioni». Un colore che sa «arricchire il corpo, la mente e l’anima», perfetto per i tempi che stiamo vivendo.
Ossimori, Incalmi Collection | Fotografie di Serena Eller