Ingo Maurer (1932-2019) ha cambiato, con il suo sguardo poetico, ironico e giocoso, il mondo degli apparecchi di illuminazione. Maurer, che è stato sia progettista sia produttore delle proprie lampade – realizzate ancora oggi nella sua fabbrica in Baviera – è stato anche un maestro di innovazione, curioso e abile sperimentatore di materiali e tipologie di illuminazione.
Leggenda vuole che tutto abbia avuto inizio andando a pesca con il padre, sul lago di Costanza. Ingo Maurer è affascinato dagli effetti della luce sulla superficie dell’acqua, ma anche dalla natura circostante – tanto che nuvole, uccelli e foglie ispireranno molti dei suoi design.
Nei suoi progetti, intuizione e tecnica saranno sempre in perfetto equilibrio. Non a caso il suo primo successo nel mondo del design, oggi parte della collezione permanente del MoMA, è Bulb, una lampada basata sulla classica e tradizionale lampadina di Edison. Un archetipo nato in sogno a Venezia e realizzato il giorno dopo nelle fornaci di Murano, che dimostra una volta per sempre quanto sia sottile, per Maurer, il confine tra arte, artigianato e design. Ma Bulb è anche l’incarnazione di un altro aspetto della filosofia di Maurer: l’idea che la cosa importante, in una lampada, sia la luce, più che la forma. «[La luce] è la quarta dimensione. Qualcosa di spirituale, di mistico, strettamente connesso con il nostro benessere», sosteneva in una delle ultime interviste, nel 2015 per Living. Un tema che è stato ricorrente nel suo lavoro, diventando un nuovo paradigma per l’industria della luce.